Il Resto del Carlino – Ancona, mastectomia senza cicatrici grazie alla tecnologia robotica

A Torrette la quinta squadra di lavoro al mondo ad eseguire questo intervento eccezionale: la paziente, un’ascolana di 42 anni, ha un foro di appena 3 centimetri.

Ancona, 18 dicembre 2018 – Da una cicatrice indelebile ad un taglietto sotto l’ascella; da interventi orchestrati all’uso di appena due ferri. In trent’anni la tecnologia applicata alla medicina di strada ne ha fatta parecchia. In questo caso si tratta di una mastectomia, ossia uno svuotamento della ghiandola mammaria, per rimuovere un carcinoma, per poi passare alla ricostruzione del seno. Quanto è stato fatto alla fine di ottobre all’ospedale di Torrette dall’équipe del dottor Carlo Mariotti, direttore della chirurgia senologica dell’azienda ‘Ospedali riuniti’, rappresenta un interveto eccezionale. Quella che ha collaborato per operare una donna ascolana di 42 anni – titolare di un’azienda agroalimentare e appassionata di danza e trekking – è la quinta squadra di lavoro al mondo ad eseguire questo intervento (i precedenti riguardano gli ospedali di Milano, Parigi, un’équipe giapponese ed una cinese) e addirittura la prima nel farlo con una specifica tecnica ricostruttiva.

Attraverso un foro di appena tre centimetri, praticato appunto sotto l’ascella sinistra della paziente, i chirurghi hanno operato avvalendosi della tecnologia robotica e del sistema ‘Da Vinci’ in uso a Torrette da qualche anno. La novità è stata, dopo il piazzamento della protesi per la ricostruzione, l’uso di reti sintetiche e titanizzate per chiudere il lavoro: “La paziente è stata selezionata e lei era la candidata ideale in quanto a rischio di poter attivare metastasi. Tre giorni dopo l’intervento la paziente è stata dimessa – spiega il dottor Mariotti – ed è tornata subito ad una vita normale. Oggi, un mese e mezzo dopo, l’intervento per lei è un lontano ricordo e sfido chiunque ad accorgersi dell’intervento effettuati nei suoi confronti. Lei stessa non dovrà osservare ogni volta che si spoglia un doloroso taglio. Grazie all’azienda ospedaliera per aver messo a disposizione questo background e per supportare le eccellenze”.

Non c’è soltanto la chirurgia a Torrette: “La nostra, nel complesso, è una ‘macchina da guerra’ – aggiunge il direttore generale dell’azienda, Michele Caporossi – di cui fa parte anche la Breast Unit ormai in rampa di lancio con risultati eccezionali. I pazienti sono seguiti dalla clinica oncologica, poi c’è la parte chirurgica. Quello effettuato a Torrette non è un intervento di routine e forse non lo diventerà presto, ma la qualità del nostro lavoro e delle eccellenze cresce”.

Credits: PIERFRANCESCO CURZI – Il Resto del Carlino – 18 Dicembre 2018