ANSA - AcoiMatera per quattro giorni capitale della chirurgia

ANSA – AcoiMatera per quattro giorni capitale della chirurgia

Capitale europea della cultura, ma per quattro giorni anche della chirurgia. Matera ospiterà dal 9 al 12 Giugno il 38/o congresso dell’Associazione chirurghi ospedalieri italiani (Acoi).

Prevista la partecipazione di delegazioni medico-scientifiche internazionali provenienti, oltre che da Paesi europei, da Asia, Stati Uniti e Canada, e la presenza di 2.157 chirurghi italiani.

Gli esperti si confronteranno nelle Consensus conference previste e in ben 50 Sessioni scientifiche in programma in questo appuntamento che rappresenta gli Stati generali della chirurgia italiana. L’apertura delle attività scientifiche sarà affidata domani alle 15,30 alla Lettura magistrale del professor Francesco Corcione, con la partecipazione del Consiglio direttivo di Acoi presieduto dal professor Pierluigi Marini. A seguire, l’intervento di saluto del presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, del sindaco di Matera Rocco De Ruggieri, del presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Salvatore Adduce, con la partecipazione dell’arcivescovo di Matera-Irsina, monsignor Giuseppe Antonio Caiazzo.

Subito dopo sarà la relazione del presidente Pierluigi Marini ad entrare nel vivo del Congresso che è chiamato ad affrontare i temi centrali delle professioni sanitarie con un focus sul mondo degli oltre 6mila medici chirurghi italiani, quindi sulla formazione, sui giovani e le difficoltà della chirurgia a cominciare dalla sanità difensiva ed un Report sul Servizio sanitario nazionale. La comunicazione, oggi sempre più social con le ricadute in termini di affidabilità e verifica soprattutto in ambito sanitario, gli effetti della rete e gli attacchi alla professione medica, saranno i temi centrali di un dibattito coordinato dalla giornalista e conduttrice Paola Saluzzi, in conclusione della prima giornata del Congresso.

Mentre il giorno dopo sono in programma un intervento del ministro della Salute, Giulia Grillo, e un dibattuto su “Sostenibilità, formazione e tutela professionale: quale futuro per la chirurgia italiana?”, filo conduttore di una Sessione a cui prenderanno parte tra gli altri Pierpaolo Sileri, presidente della Commissione Sanità del Senato e Federico Gelli presidente di Italia in Salute. Alle 18 la presentazione del libro “Scienza, carità, arte, negli antichi ospedali d’Italia” presso l’ex Ospedale San Rocco chiesa di Cristo Flagellato del professor Gennaro Rispoli.Martedì 11, i lavori si apriranno con una Lettura Magistrale del professor Silvio Garattini dell’Istituto Mario Negri di Milano,”Perché è difficile curare il cancro”, mentre l’ultimo giorno di congresso una sessione in cui si discuteranno le linee guida sulla chirurgia d’urgenza e del trauma con i maggiori esperti nazionali.

Sebbene questo sistema sia multidisciplinare, cioè si presta a essere utilizzato in diverse branche della medicina, è soprattutto nell’urologia che si è imposto con successo. «Negli interventi di prostatectomia, cioè di asportazione della prostata colpita da tumore, la chirurgia robotica rappresenta ormai, per svariati motivi, un gold standard imprescindibile» sostiene Francesco Montorsi, Direttore dell’Unità Operativa di Urologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano. «Innanzitutto la precisione dei bracci nell’atto tecnico, che consente di accedere anche alle regioni del corpo più complicate e di compiere più facilmente manovre chirurgiche complesse, riduce notevolmente il traumatismo locale: ciò comporta una minor perdita di sangue, una riduzione del dolore e della degenza post-operatoria, una diminuzione degli effetti collaterali, come l’incontinenza e la disfunzione erettile, e una rapida ripresa delle attività quotidiane» spiega il professore nella nostra videointervista.

Il futuro, insomma, sarà sempre più robotico: «ragion per cui ogni giorno sosteniamo la scelta fatta anni fa, formando instancabilmente i chirurghi del domani e mettendo a disposizione le nostre competenze decennali per stilare nuovi protocolli destinati alle prossime leve», conclude il professor Andrea Pietrabissa.

Credits: ANSA.it del 9 Giugno 2019